“Ellen River è una cantautrice emiliana con l’America nel cuore”.
È così che mi descrivono, ed è così che in fondo mi sento.
A testimonianza di tutto ciò basta ripercorrere brevemente la mia carriera artistica e le mie esperienze sui vari palchi in giro per l’Italia.
Dopo essere stata la vocalist di diverse formazioni giovanili, con le quali ho composto brani per i quali scrivevo le liriche, nel 2013 entro per la prima volta in sala d’incisione per un progetto a mio nome dove testi e musiche portano la mia firma. “Otis” è il titolo dell’album che descrive il nuovo viaggio di Elena & The Seekers, un percorso tra rock e soul, due generi profondamente caratterizzanti le passioni e lo stile dei miei esordi, con tante apparizioni live e i passaggi sulle frequenze radiofoniche di K Rock, la radio storica di Scandiano (RE) che ha avuto una grande influenza forgiando le mie intenzioni musicali.
Ho anche avuto la grande e piacevolissima opportunità di essere tra i protagonisti di un’avventura magica oltreoceano ad Havana, nel 2014, in un progetto del Conservatorio Giovanni Battista Martini di Bologna che ha proposto l’opera “Lohengrin – Bologna, 1871” – un intreccio tra la celebre opera wagneriana e il Macbeth di Giuseppe Verdi – un progetto realizzato in collaborazione con il Ministerio della Cultura de la Repùblica de Cuba.
Rimangono i suoni che giungono soprattutto dagli States a formarmi artisticamente, da Lucinda Williams a Tori Amos, da Etta James a Sheryl Crow e, poi, Solomon Burke, Dolly Parton, Black Crowes, Joan Osborne, Otis Redding, Robert Plant, Mark Lanegan, Billie Holiday, Rolling Stones fino ad arrivare al compianto ed amato John Prine.
Artisti la cui arte, musicalità e testi hanno fortemente influenzato e contribuito a formare l’ossatura portante del mio album del 2018, intitolato “Lost Souls” a nome Ellen River.
Al mio fianco in questa occasione ho avuto il piacere di avere come compagni di viaggio alcuni membri dei Rocking Chairs ovvero i musicisti che con “Buon compleanno Elvis” hanno varcato la soglia insieme a Ligabue del mondo del rock che conta.
Dopo il buio periodo caratterizzato dal Covid che ha certamente influito su tutto il mondo della musica e qualche ostacolo alto da saltare nella mia vita, eccomi ad affrontare il 2023 con un nuovo “ambizioso” progetto artistico: un doppio album con ben 27 brani tutti scritti e composti da me dal titolo “Life”.
“Life” è quello che sono oggi, Ellen River, dove racchiudo tutte le esperienze musicali e dove racconto storie come accade in un libro pieno di vita, dove traccio il percorso di un viaggio dal sound americano e non solo.
“Life” è anche un messaggio di una donna alle donne, ma anche un invito a chi vuole resistere, perché lo si può fare. Un messaggio per chi ancora affronta con ironia la vita nonostante i bocconi amari, a chi sogna anche quando è sveglio, a chi prova a seguire la luce nonostante abbia tenebre e fantasmi che vagano dentro, a chi affronta con coraggio la malattia delle persone care e a chi la vive sulla propria pelle, a chi si guarda allo specchio e si vuole bene nonostante gli errori commessi perché il giorno dopo si cercherà di fare meglio con ancora più slancio, a chi promette a se stesso di provare a stare bene perché la felicità è fatta di piccoli istanti che dobbiamo cercare di trattenere e custodire con cura.
Ad aiutarmi in questo nuovo progetto ci sono artisti che hanno creduto da subito nella mia musica e nel mio personale messaggio, senza voler essere protagonisti assoluti, sempre suonando a favore della musica, con grande impegno, dedizione e cuore, come fa una grande squadra.
In “Life” Boris Casadei suona tutte le chitarre possibili ed immaginabili, la sezione ritmica è nelle sicure mani di Diego Sapignoli alla batteria e percussioni, il basso è domato dal fantasioso Rodolfo Valdifiori, a cui si aggiungono il banjo del nostro vikingo folk Marco Maccari, il pianoforte magico di Stefano Zambardino, l’organo Hammond di Enrico Giannini, l’archetto del violoncello mosso dalle sapienti dita di Enrico Guerzoni mentre il violino è affidato al respiro internazionale di Luca Falasca.
E, per chiudere, la pedal steel che regala quel tocco country ed americana roots che tanto amo, grazie alla preziosa presenza di Alex Valle.
Tutto questo sotto la regia attenta, passionale e meticolosa di Gianluca Morelli dello Studio DeckLab di Rimini.
“Life” è anche uno spettacolo live sia in versione solista, come nella migliore tradizione della musica folk americana ed inglese, sia in compagnia della nuova formazione protagonista del nuovo disco.